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Stampa pubblicitaria: non scegliere i font a caso

Per la scritta che campeggia sul logo della tua azienda, per la personalizzazione di gadget promozionali come borracce o block notes, per la grafica del tuo sito web o di altri materiali per la comunicazione pubblicitaria: mai scegliere i font con leggerezza. In questa breve guida alla scelta dei font per la stampa pubblicitaria ti spiegheremo infatti quanto il font possa influenzare, positivamente o negativamente, l’efficacia dei tuoi sforzi promozionali.

Cos’è il font?

Con la parola font si indica molto semplicemente la tipologia di carattere. Facciamo degli esempi pratici: sono font il Times New Roman, il Bodoni, l’Arial, il Futura. Ogni font si caratterizza per le forme e le linee di ogni singolo carattere, andando a creare una serie potenzialmente infinità di possibilità differenti. Come orientarsi in questo mare magnum per la scelta della “grafica” più adatta alla propria stampa pubblicitaria? Prima di tutto è possibile dividere i font in due grandi gruppi. Da una parte abbiamo infatti i font “serif”, i quali quindi presentano delle grazie, ovvero piccolissimi prolungamenti alle estremità delle aste; si tratta di caratteri che riprendono le linearità della scrittura a mano, con delle lettere per l’appunto più “aggraziate”, più eleganti ed elaborate. Il Times New Roman, il Bodoni e l’Old Style rientrano in questo gruppo. E poi ci sono i font “sans serif”, senza grazie, più semplici e meno elaborati. Si tratta di font nati a partire dall’Ottocento, quindi più moderni, come l’Umanist, l’Arial e il Geometric. Ogni font può presentare per altro delle varianti, a partire per esempio dallo spessore delle linee, che può essere regular, light o al contrario Bold; ci sono poi font che presentano varianti corsive, anche dette “italiche”, e via dicendo.
Dunque, come scegliere il font per la stampa pubblicitaria? Come anticipato, la scelta non deve essere casuale.

Come scegliere il font per la stampa pubblicitaria

In base alle loro caratteristiche grafiche, i font possono essere più o meno leggibili, più o meno d’impatto, e ovviamente più o meno originali. Il consiglio in linea di massima è sempre quello di scegliere dei font con un’alta leggibilità, soprattutto quando si parla di messaggi che devono essere letti velocemente; pensiamo agli striscioni pubblicitari, come anche alle scritte personalizzate da stampare sui gadget personalizzati. Maggiore libertà si può prendere per la scritta all’interno del logo: pensiamo per esempio al font elaborato di Coca-Cola. Ma è sempre bene garantire una buona leggibilità, per non rischiare che il logo risulti difficilmente comprensibile e quindi difficile da memorizzare.

Da lì in poi, tutto sta nello scegliere dei font che siano coerenti con l’immagine di un’azienda: ci sono font più simpatici e font più seri, e quindi font che possono essere l’ideale per la promozione di un negozio di giocattoli e font perfetti per la stampa promozionale di assicurazioni o studi legali. Il Times New Roman è quindi ideale, per esempio, per una comunicazione aziendale formale che voglia trasmettere chiarezza e affidabilità, mentre chi vuole trasmettere modernità potrebbe optare, per esempio, per il font Museo. Ogni font porta quindi con sé un significato leggermente diverso. E ricorda: quando in una stampa si inseriscono più font, è sempre meglio non esagerare. Due, al massimo tre font diversi!

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